Oggi assistiamo a un vero e proprio cortocircuito mediatico che si è innestato tra la metropoli moderna e le sue narrazioni. Per secoli, l’architettura e lo spazio urbano sono stati un vero e proprio mezzo di comunicazione: edifici e spazi pubblici avevano morfologie significanti che dichiaravano la loro funzione ai cittadini, come il tempio che trasmetteva il senso del sacro. L’architettura era spesso rappresentata nelle altre arti, ma come sfondo scenico di una storia. A partire dal Rinascimento, tuttavia, le forme architettoniche cambiano natura e diventano elementi di un linguaggio indipendente dalla funzione, divulgando anche valori politici e sociali”. Così gli spazi architettonici iniziano nell’Ottocento a narrare dell’uomo moderno, mentre nel Novecento molti artisti e scrittori diventano antagonisti della società borghese e del suo ambiente producendo un filone narrativo apocalittico, espressione di un autentico rifiuto dell’architettura e della città della modernità.
Storie del disagio urbano. La metropoli come scenografia della comunicazione distopica / Lanzetta, Alessandro. - (2020), pp. 370-385.
Storie del disagio urbano. La metropoli come scenografia della comunicazione distopica
Alessandro LanzettaPrimo
Membro del Collaboration Group
2020
Abstract
Oggi assistiamo a un vero e proprio cortocircuito mediatico che si è innestato tra la metropoli moderna e le sue narrazioni. Per secoli, l’architettura e lo spazio urbano sono stati un vero e proprio mezzo di comunicazione: edifici e spazi pubblici avevano morfologie significanti che dichiaravano la loro funzione ai cittadini, come il tempio che trasmetteva il senso del sacro. L’architettura era spesso rappresentata nelle altre arti, ma come sfondo scenico di una storia. A partire dal Rinascimento, tuttavia, le forme architettoniche cambiano natura e diventano elementi di un linguaggio indipendente dalla funzione, divulgando anche valori politici e sociali”. Così gli spazi architettonici iniziano nell’Ottocento a narrare dell’uomo moderno, mentre nel Novecento molti artisti e scrittori diventano antagonisti della società borghese e del suo ambiente producendo un filone narrativo apocalittico, espressione di un autentico rifiuto dell’architettura e della città della modernità.File | Dimensione | Formato | |
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